martedì 3 aprile 2012

La frase semplice II - La frase esistenziale

Dopo un certo periodo di pausa, eccoci di nuovo pronti col nuovo capitolo di questo blog!

Cominciamo con la presentazione. "La frase esistenziale". Premesso che Heidegger non c'entra nulla con l'argomento, dobbiamo subito notare che il verbo essere in giapponese non coincide col nostro.
Questo significa che, in base alla sua effettiva funzione, si dice in un modo o in un altro.

Stabiliamo ora, per puro riferimento, i tre casi alla loro forma piana prima e gentile poi.
da           です desu                 copula
いる iru        います imasu              esistenziale per cose animate
ある aru       あります arimasu         esistenziale per cose inanimate

Come abbiamo già visto, per costruire un predicato nominale (l'unione del verbo copula più un nome o un aggettivo), dobbiamo semplicemente mettere il nostro tema del discorso seguito da は wa e la copula dopo il sostanivo:

これは 箱だ
kore wa hako da
Questa è una scatola

È utile notare che nella lingua parlata, e specialmente nelle frasi brevi e alla forma piana, la copula si sopprime e a volte viene sostituita da una particella enfatica come よ yo.

図書館、どこ? ここよ
Toshokan, doko? koko yo
Dov'è la biblioteca? È qui

Ora invece è il momento di esplorare un altra questione. L'esistenza. In italiano questa funziona è resa indistintamente dal verbo essere, ma possiamo smascherarlo provando a sostituirlo col verbo stare. Se la frase regge, la sua funzione è esistenziale.
Da notare, tuttavia, che il giapponese dinstingue bene tra cose animate e inanimate: questo significa che una persona o un animale si trovano/stanno/sono in un dato posto, si userà いる iru, se invece si tratta di un oggetto si userà ある aru.

In questo caso, lo stato in luogo è reso con la particella に ni, che viene - come sempre - posizionata dopo la parola che indica il luogo:

私は ここに いる
watashi wa koko ni iru
Io sono qui

子猫は あそこに いる
koneko wa asoko ni iru
Il gattino è laggiù

ペンは あなたの手に ある
PEN wa anata no te ni aru
La penna è nelle tue mani

洗濯物は 外に ある
Sentakumono wa soto ni aru
Il bucato è fuori

Per rendere la frase gentile basta sostituire i verbi con la loro rispettiva forma gentile.

Vediamo invece come porre queste frasi alla forma negativa.
Creiamo un piccolo quadro di riferimento come prima:
ではない de wa nai       ではありません de wa arimasen             copula
いない inai                  いません imasen                       esistenziale per cose animate
ない nai                     ありません arimasen                   esistenziale per cose inanimate

Noterete da soli dei punti in comune, ma non preoccupatevi, saranno oggetto di un'analisi più approfondita più avanti.

私は ここに いない
watashi wa koko ni inai
Io non sono qui


子猫は あそこに いない
koneko wa asoko ni iru
Il gattino non è laggiù


あなたの手に ペンは ない
Anata no te ni PEN wa nai
Non ci sono penne nelle tue mani

外には 洗濯物が ない
Soto ni wa sentakumono ga nai
Non c'è bucato di fuori
C'è stato bisogno di sistemare l'ordine della frase per renderla più naturale. Una semplice sostituzione del verbo avrebbe lasciato seri dubbi a un orecchio giapponese. Per frasi molto semplici come "sono qui" questo problema chiaramente non si pone.

Nella frasi esistenziali si ha la tendenza, ma non è una regola ferrea, di utilizzare la particella ga invece di wa per marcare il soggetto.

Ora, se volessi invece fare di queste frasi una domanda? Nulla di più semplice.
In questi casi basta aggiungere か ka a fine frase, la particella che marca la domanda.
Di nuovo, nella lingua parlata e alla forma piana è facile che venga omessa in favore dell'uso del semplice tono di voce.

子猫は あそこに いないか?
koneko wa asoko ni inai ka?
Il gattino non è lì?


あなたの手に ペンは ありますか?
Anata no te ni PEN wa arimasu ka?
Ci sono penne nelle tue mani?/Hai delle penne in mano?

Per oggi basta, allenatevi e non esitate a contattarmi per dubbi o chiarimenti!

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