mercoledì 7 marzo 2012

Introduzione ai Kana III 後編

Finalmente arriviamo al terzo e ultimo capitolo dell'introduzione alla pronuncia e alla scrittura dei Kana.

Ora che sappiamo un sacco di cose - anche se puramente teoriche - della scrittura e della pronuncia giapponese, molti di voi si saranno comunque accorti, studiando i Kana, che finora non abbiamo coperto che le 47 sillabe di base.

Continuiamo dunque da qui:

ATTENZIONE: Queste prossime righe sono la spiegazione più tecnica. Sotto l'immagine troverete la versione semplificata!

Le 47 sillabe "di base" sono chiamate 清音 seion, cioè suoni sordi - senza vibrazione delle corde vocali.
Ponendo sulla maggior parte di questi suoni un 濁り nigori (chiamato anche 濁点 dakuten) si ottengono i 濁音 dakuon, i suoni impuri o sonori, cioè con vibrazione delle corde vocali. Il nigori è semplicemente la presenza di due trattini ゛volgarmente chiamati anche tenten (da 点 ten punto) in alto alla sillaba. Solo la fila dell'H utilizza l' 半濁点 handakuten, un cerchietto ゜per produrre il suono P, definito 半濁音 handakuon semisonoro.
Inoltre, aggiungendo や、ゆ o よ di piccole dimensioni (ゃ、ゅ、ょ) vicino alle sillabe in i (き、し、ち、に、ひ、み) si ottengono i dittonghi, chiamati 拗音 youon, palatalizzati o contratti.
Ok, questa la spiegazione tecnica. Ora che vi siete annoiati e magari la voglia di leggere vi è passata, passiamo a una spiegazione più convincente e assai meno complicata.

In poche parole...

Ci sono i suoni semplici, puri, sordi - chiamateli come volete, le 47 sillabe che abbiamo imparato a conoscere e amare.
Seguendo la figura qui sopra possiamo dire che:
Grazie al nigori:
K - G
S - Z         ma     SHI - JI
T - D        ma     TSU - DZU      e      CHI - DJI
H - B
Grazie al cerchietto, pallino, maru, handakuten - scegliete voi il nome che preferite:
H - P

Le sillabe in i + ゃ、ゅ、ょ creano le sillabe dittongate.
Fate bene attenzione ai suoni し shi e ちchi e alle rispettive forme nigorizzate じ ji e ぢ (d)ji perché, quando dittongate, perdono totalmente il suono i e creano rispettivamente:
しゃ sha        しゅ shu       しょ sho
ちゃ cha       ちゅ chu       ちょ cho
じゃ ja           じゅ ju          じょ jo
ぢゃ dja        ぢゅ dju       ぢょ djo
Se volessimo forzare un palallelo con l'italiano, potremmo dire che è un po' quello che succede in parole come "scienza" o "valigie", dove la grafia presenta un suono che in realtà non si pronuncia.

In generale sappiamo che le sillabe in W sono ormai in disuso nel giapponese moderno, fatta eccezione per を wo, e solo in hiragana, perché particella che marca il complemento oggetto. Le altre sono totalmente inutili, anche solo conoscerle è di assai dubbia utilità.
La particella を wo, comunque, ha una pronuncia ormai più vicina a una vocale semplice お o, e solo quando si parla molto lentamente o nelle canzoni si sente la semivocale W.

Gli ormai famosi ぢゃ dja, ぢゅ dju e ぢょ djo sono anch'essi praticamente mai usati, e sempre sostituiti dagli omofoni (dalla stessa pronuncia) じゃ ja, じゅ ju e じょ jo.

FUN FACT 1: È curioso sapere che le uniche parole che usano dunque  ぢ dji sono le parole legate al sangue, come 鼻血 hanadji epistassi (sangue dal naso) e l'unica che usa ぢ dji da solo è la parola 痔 dji emorroidi, anche se ormai anche questo è stato quasi del tutto assimilato da じ ji.
FUN FACT 2: A quanto pare la sillaba myu in hiragana è presente - pare - esclusivamente in un cognome, e mai in una parola Sino-giapponese. È tuttavia utilizzato nei prestiti.
FUN FACT 3: Nei testi antecedenti al 1950 il sillabario standard era il katakana.


Detto ciò, passiamo al katakana.
Le cose che si sono dette finora restano valide - e la pronuncia chiaramente non cambia.
Tuttavia!
Quando si scrive in katakana, l'allungamento della vocale è infinitamente semplificato, basta aggiungere un trattino dopo la sillaba desiderata ー, come abbiamo visto nella parola パーティ PAATI (festa) del primo video.
Inoltre, quando si scrive un nome di persona - soprattutto fino a un po' di tempo fa, ma noto che recentemente la cosa sta andando in disuso - si mette prima il nome e poi il cognome (al contrario dei nomi giapponesi!) separandoli con un puntino al centro ・.
Ora, come possiamo scrivere le lettere che il giapponese di base non ha?
In genere si aggiunge la vocale che vogliamo di dimensioni ridotte vicino alla sillaba più simile al suono che vogliamo produrre.

Facciamo degli esempi:

TE + I = ティ TI              TO + U = トゥ TU
SHI + E = シェ SHE      CHI + E = チェ CHE
I + E = イェ YE   
TSU + Vocale = ツァ TSA ツィ TSI ツェ TSE ツォ TSO

Le sillabe in W sono generalmente sostituite da U + vocale, anche se ワ WA spesso tiene la sua grafia:
(ウァ WA)        ウォ WO         ウィ WI        ウェ WE

Per produrre il suono F prendono la sillaba フ FU e si usano le vocali.
ファ FA            フィ FI              フェ FE        フォ FO

Per produrre il suono V prendono la lettera ウ U e aggiungono il nigori.
ヴァ VA          ヴィ VI             ヴ V(U)         ヴェ VE             ヴォ VO

Ora, proviamo a leggere delle parole straniere e dei nomi in katakana:
カップ KAPPU tazza                    テレビ TEREBI Televisione (abbreviazione di Television)  
コップ KOPPU bicchiere             エレベーター EREBEETAA ascensore
アメリカ AMERIKA Stati Uniti   スペイン SUPEIN Spagna
フランス FURANSU Francia       ドイツ DOITSU Germania
イタリア ITARIA Italia                 コーヒー KOOHII Caffè
ミルク MIRUKU Latte (variante di 牛乳 gyuunyuu parola giapponese per latte)
テーブル TEEBURU Tavolo      ガラス GARASU Vetro
ノート NOOTO Quaderno           コンピューター KONPYUUTAA Computer
パソコン PASOKON PC (dalla contrazione di Personal Computer)
リモコン RIMOKON Telecomando (dalla contrazione di Remote Controller)
エアコン EAKON Aria condizionata (dalla contrazione di Air Conditioning)
アルツハイマー ARUTSUHAIMAA Alzheimer
 
Per oggi questo è quanto, mi rendo conto che è molto, ma sono certo che potete farcela!
皆のもの、頑張り給え!

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